Chi si ama si odia

1Tutti abbiamo qualcuno che amiamo, a cui teniamo tanto, “più della nostra stessa vita” diciamo sempre. Questi sicuramente è rappresentato dai nostri genitori, fratelli, figli e partner.

Faremmo di tutto per loro e ci preoccupiamo ogni giorno per la loro incolumità, stando in ansia anche per un piccolo malessere insignificante, volando con la fantasia e con l’angoscia per paura che si scopra qualcosa di più grave. Non importa che siano più grandi o più piccoli, che siano autosufficienti o meno, perché ci sentiamo sempre protettivi nei loro confronti.

Eppure è proprio con loro che tiriamo fuori il nostro lato peggiore, quello più oscuro, e meschino a volte, quello di cui i nostri amici e conoscenti ignorano e non immaginerebbero nemmeno l’esistenza “conoscendoci”.
È con loro che per un niente siamo spesso aggressivi e scontrosi.
È a loro che rispondiamo spesso in modo sgarbato, seccato od ostile.
È con loro che abbiamo i peggiori litigi e discussioni.
Per un niente perdiamo la pazienza e da un nonnulla mettiamo su una furibonda lite fatta di offese, insulti e rinfacciamenti.
È verso di loro che spesso siamo ingrati, non apprezzando tutto quello che ogni giorno hanno fatto e continuano a fare per noi, dandolo quasi per scontato e considerandolo quasi come un qualcosa che ci è dovuto, quando in effetti così non è.
E la cosa peggiore è che ci rendiamo conto di quanto potremmo migliorare i nostri atteggiamenti, e ci riproponiamo ogni volta di essere più gentili, più calmi, più disponibili e quant’altro.
Il problema è che la mente è labile e puntualmente ci dimentichiamo i buoni propositi, continuando ad agire come abbiamo sempre fatto, e pentendocene ogni volta, quando la mente torna lucida e ci si ricorda che forse avremmo potuto tranquillamente agire in modo diverso, evitando di ferire le uniche persone che non meritano la nostra cattiveria.

– Jlenia D’Elia

Precedente La Superluna che tanto super (e tanto rosa) non è Successivo Quando ho cominciato ad amarmi davvero - Charlie Chaplin